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Le bellezze dell'internet - Why so salty?

È davvero bello quando cerco di trovare delle buone idee per tenere vivo questo luogo digitale su cui scrivo e due giorni dopo accade di tutto così che se mi seguisse più gente potrei venire accusata di sfruttare le disgrazie altrui per fare visualizzazioni. Vorrei far notare il fatto che scrivo su un blog e non su un giornale, lo scopo di questa rubrica è di parlare di fatti che accadono quotidianamente sull'Internet e certamente, se non fossero successe cose nel frattempo, avrei fatto un discorso più generale di un qualsiasi giornale che dovendo vendere fa di tutto per attirare l'attenzione (chiaramente non faccio nomi perché non ci tengo ad avere a che fare con questi "professionisti" per di più se offesi).
Fortunatamente la mancanza di tempo mi ha fatto posticipare abbastanza da ritornare coerente secondo l'Internet.

Si doveva parlare di sale quindi. No, non la canzone dei Negrita, piuttosto di cosa significa su internet essere delle "salty people" o più semplicemente per chi non bazzica Reddit o i social oltre il confine, di quella gente patologicamente arrabbiata che commenta su Internet, che è leggermente diverso dagli haters perché quelli fanno dell'insultare qualcosa o qualcuno lo scopo della loro vita.
Queste persone salate sono ovunque in rete ma trovano modo di esprimersi al meglio nella sezione commenti di qualsiasi tipo di notizia, nelle recensioni e sui profili di una serie di persone famose che, tra il non capire come si usa Internet o il capirlo fin troppo bene tanto da alimentare volutamente queste guerre comportandosi anche peggio di questi per farci un profitto, vengono bersagliate quotidianamente. Di fatto, questi individui ritengono che la possibilità di accedere comodamente da uno qualsiasi dei loro dispositivi, tutti tassativamente marchiati Mela Morsicata o Acme (battuta originale su Samsung obbligatoria), al più potente mezzo di comunicazione al mondo, infrastrutture permettendo, abbia come unico scopo quello di valgola di sfogo per le proprie frustrazioni. La conseguenza principale, oltre a riempire una gigantesca saliera e farmi sinceramente meravigliare che l'umanità esista ancora viste certe perle filosofiche, è di inondare l'autore del post di decine se non centinaia di commenti inutili tra i quali, a volte, capita di trovare una critica costruttiva e inerente all'argomento lasciata da quell'utente con evidenti problemi mentali in quanto sinceramente interessato al lavoro pubblicato.

Fortunatamente io non ho di questi problemi perché giustamente siamo in tre a leggere questa roba.

So perfettamente che potrei facilmente evitare di leggere i commenti o più semplicemente evitare di aprire i social (Facebook per primo) ma tutti gli ottimisti hanno un lato masochista perciò mi ritrovo a leggere robe, non c'è termine più preciso, che mi fanno meravigliare e preoccupare. Resta comunque il fatto che ignorando il problema non lo si risolve ed effettivamente questa situazione è un gran bel problema.
È convinzione generale che un commento negativo ingiustificato in rete sia stato lasciato da qualche ragazzino di 13 anni che non dovrebbe avere in mano un computer che si diverte a fare il "troll" e provocare le persone per soddisfare qualche suo oscuro complesso mentale, o in alternativa si tratta di qualcuno che a malapena sa scrivere e che non ha idea del peso delle parole o del fatto che scrivere in STAMPATO MAIUSCOLO equivale ad urlare come un demente. Il problema però è che generalmente tutti questi complottisti, polemici e finti sovversivi non sono ragazzini che non hanno idea del senso della vita ma piuttosto adulti anche di una certa età che spesso sono convinti degli orrori che scrivono, quelli che dovrebbero dare l'esempio e si lamentano del problema sono la causa del problema.
Il punto è che tutto questo sale è la prova dell'incattivimento della nostra società, oltre all'ennesima conferma che l'intelligenza e il buon senso sono caratteristiche sempre più rare, e questo è ciò di cui ci si dovrebbe preoccupare perché capita che la situazione sfugga di mano perché, come ho già detto, c'è gente vera dietro allo schermo e le parole feriscono. Ritengo però più grave il modo in cui questa situazione viene affrontata.
Generalmente, quando si entrava in argomento a scuola, tendevo a storcere il naso e non prestare particolare attenzione perché ci veniva detto di usare Internet il meno possibile perché è un luogo pericoloso. Semmai, Internet è pericoloso per chi non sa come muoversi.
Spesso questi "esperti" che affermano di sapere come funziona Internet, quali effetti ha sulle persone e quali opportunità offre loro, usufruiscono del mezzo in maniera talmente limitata che la guida in linea di Windows è più informata dei fatti e l'unico motivo per cui sporadicamente Internet viene discusso è perché qualche ragazzo si suicida per colpa di qualche video di loro condiviso in rete.
Esattamente per questo, l'immagine generale della rete è quella di una specie di ghetto virtuale. Il punto è che lo è solo per una piccola parte, facilmente evitabile se si sa effettivamente come navigare, ma come al solito si dà per scontato che se sei nato dopo il 1990 sei capace di usare il computer che neanche Steve Jobs e Bill Gates insieme perciò pochissime persone sanno realmente come muoversi e comportarsi su Internet, i quali tra l'altro sono coloro che non si sentono sempre in dovere di parlare anche se non hanno nulla di costruttivo da dire.

C'è molto da fare e da vedere su Internet, ci sono comunità di appassionati di tutto che discutono e creano contenuti, gente che disegna, scrive, dà vita ad iniziative. La rete non è solo il luogo in cui rifarsi gli occhi con foto di gattini e caricare la foto del cappuccino, non è assolutamente dove andare per scaricare la propria frustrazione e sentirsi potenti gridando contro uno schermo e di certo, a differenza di quanto credono gli economisti di certo, non è solo il luogo in cui adescare consumatori per aumentare le vendite. La rete è un'opportunità.

E finalmente dopo settimane sono riuscita a finire di scrivere questo post. Ho già in mente un altro potenziale argomento per questa rubrica ma vorrei aspettare e magari parlare di qualcosa di più videoludico la prossima volta giusto per scrivere qualcosa di più piacevole come una recensione.

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