In genere preferisco tenere questo genere di argomenti fuori dal blog ma la situazione mi tocca quindi voglio dire la mia.
Oggi in tutto il Paese gli studenti sono scesi in piazza a protestare contro l'alternanza scuola-lavoro. In parole povere, l'obbligo di fare un certo numero di ore come parte del proprio percorso di studi.
Gli stage non sono esattamente una novità. Da anni nelle scuole ci sono queste attività. Tuttavia, con la Legge 107, per gli amici "La Buona Scuola", questa attività è stata resa obbligatoria ed estesa a tutti gli istituti superiori.
Prendetevi un minuto di tempo per immaginarvi uno studente del liceo classico che si sente dire di dover andare a lavorare in un'azienda.
Ora, molto brevemente, riassumerò i motivi per cui i tirocini sono una bella idea e allo stesso una cagata pazzesca.
È certamente positivo il voler cercare di dare la possibilità ai ragazzi di entrare in contatto col mondo del lavoro in un contesto "protetto", che si voglia dare loro modo di farsi un'idea di che cosa vogliano fare una volta fuori dalla scuola e, perché no, magari aiutarli a trovarsi un lavoro. Il problema è che come sempre accade, questo meccanismo è stato abusato per cui la quasi totalità dei ragazzi si ritrova semplicemente a fare fotocopie, portare il caffè o addirittura fare il lavoro di qualcun'altro che non c'entra assolutamente nulla con il loro percorso di studi.
Personalmente, ho sempre desiderato potermi vantare di essere ragioniere mentre apro gli ombrelloni.
Per non parlare del fatto che il tutto è organizzato veramente male a cominciare dall'ufficio stesso all'interno dell'ateneo, o del responsabile all'interno della scuola, i quali a malapena comunicano con le aziende o impiegano mesi per dare qualche tipo di segnale di vita per poi ritrovarti, dopo aver affrontato tutto questo disagio umano a forma di segreteria, a dover percorrere distanze incredibili e non vedere nemmeno l'ombra di un rimborso spese per i soldi del treno perché, molto semplicemente, se fai lo stage e ti danno la mancia, tanto di guadagnato, se ci vai perché è la scuola a mandarti, beh allora attaccati.
Non voglio essere economista, però in genere il lavoro va retribuito in qualche modo.
E qua veniamo alla bellezza dell'Internet!
Come al solito, essendo masochista, sono andata a leggere i commenti sotto le notizie e come al solito è stato un piacere vedere come la gente ami sputare sui giovani.
Perché tanto se non sono i migranti, si odia qualcun'altro.
Ora, l'idea di per sé ci sta, l'ho già detto, ma fare gavetta e fare lavoretti, come tanta gente ha eloquentemente spiegato, prevede certamente di svolgere lavori anche umili, ma alla fine si viene pagati. Lo ripeto, PAGATI, che ultimamente le retribuzioni sembrano un'allucinazione però almeno i soldi del pullman per andare a 50 chilometri da casa a farsi dare dello stronzo non sarebbero male.
Per non parlare del fatto che se c'è un problema l'azienda nega e la scuola fa spallucce. C'è gente che si è fatta male e ragazze che hanno subito abusi e nessuno fa niente, per dire.
E a quelli che dicono che è colpa dei ragazzi che sono tutti scemi ed irresponsabili, non servono 200 ore per imparare ad usare la fotocopiatrice. Se voi ci avete impiegato così tanto forse dovreste farvi due domande voi.
Tra l'altro alla fine del tutto oltre al danno c'è la beffa. Lo studente deve presentare una relazione sullo stage.
Ah, adesso ho capito, il tutto serve a farci imparare a inventare stronzate.
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